La salute di un medico condotto e K.

La salute di un medico condotto e K.

La salute di un medico condotto è argomento che interessa a pochi, forse neppure a egli stesso, tale è l’assuefazione, l’entità e il numero dei malanni dei di lui assistiti scocciatori.
Eppure K. ebbe premura quel giorno di domandargliene conto per capire quale fosse la sua reazione, quale la risposta, considerato l’intelligenza e l’ironia che contraddistingue il dottore in questione e l’esito fatalistico che questa loro dissertazione avrebbe potuto intraprendere.
Banalmente il medico rispose di pensarci da solo, probabilmente la giornata era stata già abbastanza carica di assurde pretese di visite domiciliari e prescrizioni farmacologiche oppure certificazioni di malattie immaginarie dettate dalla paura dell’imminente lunedì.

La missione di un medico condotto, specialmente nella campagna di una piccola provincia, è vocata come quella del pievano che deve confessare i paesani e nel segreto dell’uffizio impartitogli dalla Santa autorità ecclesiastica, sghignazzare poi alla sera nel canto del fuoco delle assurde marachelle delle spose, dei peccati balordi dei vecchi, delle palpazioni adolescenziali.
Capita raramente una violenza protratta, un omicidio impunito, il furto degli ori di una nonna, la promiscuità di due donne, il giocarsi la casa al biliardo.
Una pirandelliana maschera copre solertemente l’intimità di quelle sussurrate parole, ne blinda il segreto dietro un nome fasullo, dietro una grata crociata o un letto coperto da un lenzuolo di carta usa e getta.

NICOLA VOLPI
nicola.volpi86@gmail.com
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