Lo disse anche Dante del nostro Ponte del Diavolo

Lo disse anche Dante del nostro Ponte del Diavolo

Lo disse anche Dante…del nostro ponte del Diavolo

Nessun di voi sia fello!

Innanzi che l’uncin vostro mi pigli,

Traggasi avante l’un di voi che m’oda,

E poi d’arruncigliarmi si consigli.

Tutti gridaron: Vada Malacoda!”

Inferno XXI, 72-75
“Dante e la su’ “ragionevole” guida Virgilio, stanno abbaccando la borgia de’ barattieri;  le malebranche, diavolacci alati che uncinino i dannati, svolazzin sur ponte di pietra; un diavolo che si chiama Scarmiglione sta per agguantà Dante per el groppone ma vien bloccato da un urlaccio di un artro diavolo più ‘mportante : Malacoda.”
Principió così Dante di Taddéo, uno der bare che si ‘hiamava, di nòme, propio come ir sommo poeta, trappiuillustri personaggi italiani.
E Dante ni garbava discore sempre della Comedia Divina, che lù diceva, era ispirata alla nostra Lucca…
“ Malacoda, che sta in una malebolgia ed è uno delle malebranche, prima inganna addirittura Virgilio, facendo vedé le su doti di diaule nel frodà la gente, po’ offre dieci diavoli per accompagna’ Dante ner su’ percorso.
Il sommo poeta risponde:
“Ne la chiesa coi santi, e in taverna coi ghiottoni”
Che sarébbe come dì:
“Più boschi giri, più lupi trovi
Oppure
“In mancanza der cane abbaia ancho la vorpe”
Oppure
“Prega co’ Santi e scherza co’ fanti”

Ancho perché all’inferno che spèri di trovacci?!? E’nfatti per accompagnatori ni danno de’diauli!

La divina commedia è ambientata nel 1300, quando Dante è a metà der su’ cammino, a meśzo della su’ vita: la serva oscura vorébbe dire un momentaccio…
( Ndr: Lucca, dar certico “LUK “, vor dí  propio “Bosco”).

Il Ponte del Diavolo in una foto di Mamo

Dante dice di un ponte di roccia, crollato per finta, a signifi’à l’anniversario della crocifission;
A Lucca ir ponte più anti’o ch’abbiam é vello della Maddalena a Mozzan, detto appunto “Ponte del Diavolo”; fu fatto costruì da Matilde di Canossa, mi pare ner 1100 oggiuddilì, ma l’aspetto ‘urioso e suggiestivo che vediam òra è dovuto ar restauro sotto ir guverno del nostro condottiero Castruccio Castracani propio ner 1300, ir momento der viaggio di Dante.
Trall’artro Castruccio e Dante ci’han avutto ancho a che fa’, perché nella battaglia di Monte’atini der 1315 tra i Guelfi fiorentini ( alleati coll’Angioini ) c’era ancho Dante giovanotto e l’avversari erino i Ghibellini Pisani di Uguccione che avevino per comandante ir condottiero Castruccio. E vella di Monte’atini fu una battaglia sanguinosa assai, dove dice morittero 10.000 fiorentini e 300 Pisani-lucchesi, vinciendo vesti urtimi”.

Io lai, i lucchesi en arivi fino alle porte di Firenze e per pogo ‘un l’han conquistata con Castruccio!

il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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