Il primo Casinò e la Mutua a Bagni

Il primo Casinò e la Mutua a Bagni

 

Ai tempi di Matilde di Canossa costruire un ponte come quello della Maddalena,  che collegasse le due vie, Francigena e Brennero, non sarà stato certamente cosa da poco!

Pietre e calce, poiché cemento o armature in acciaio nel 1100 non esistevano, dovevano sostenere un notevole sbalzo. 

Il ponte detto “del Diavolo” che ammiriamo oggi fu poi ristrutturato e modificato da Castruccio Castracani,  il condottiero coevo di Dante. 

Un dipinto che mostra il ponte della Maddalena

L’opera di Matilde fu tuttavia un’ infrastruttura necessaria per condurre i tanti pellegrini, molti dei quali poveri, alle Terme di Bagni di Lucca, dove andavano per curarsi usufruendo dei benefici accordatigli dalla Granduchessa.

L’offerta della religiosissima e caritatevole di Canossa, perché di cosa gratuita si trattava, prevedeva un bagno caldo e un lauto pasto per tutti i poveri. 

Fu eretto anche un ospitale intitolato a San Luca e creata una struttura ed un sistema che, per il tempo antico, costituì una prima forma di mutua assistenza.

Terminato il dominio dei Granduchi di Toscana il circolo degli anziani ( tra cui il Bonturo Dati nominato da Dante ) riprese in mano le terme e tutto il business: al primo punto dei programmi degli oligarchi l’allontanamento dei tanti poveri e non-paganti dalle terme.

Dante Alighieri che nel suo Inferno descrisse i Barattieri di Lucca

I famosi barattieri, i “corrotti” criticati da Dante, gestivano molti degli interessi economici lucchesi più o meno leciti. Forse “barattiere” deriva da “baratto” ed in senso dispregiativo vuol significare “maneggione”, sta di fatto che, a detta di Dante oltre ad essere a capo della politica intrallazzavano anche con attività meno nobili e limpide.

Poi, per non farsi nemica la Chiesa, fu studiato un meccanismo per finanziare il mantenimento dei possedimenti di MatHilde e le terme stesse senza penalizzare i “disgrasziati” ospiti: creare un casinò.

I proventi del casinò di Bagni di Lucca, il più antico al mondo legalizzato dallo stato (primi del 1300) dovevano esser destinati a questi nobili fini. 

Un dipinto che mostra il colle con gli edifici delle terme, sulla sinistra la villa dei principi Rispoli dove sembra fu ideata la Coppa Davis del Tennis mondiale

La sede era presso le terme e fu frequentata dalle persone più importanti al mondo. Le donne potevano accedere anche senza un accompagnatore maschile che fosse il marito, padre o fratello; un esempio di parità tra i sessi molto avanzato e moderno.

Le restrizioni invece avvenivano sulla base del censo con una giocata minima e una massima  che corrispondeva all’incirca al valore di una casa al fine di evitare eccessivi indebitamenti.

Tra i giocatori vip il Sercambi  e tante personalità dell’epoca fino ad arrivare ai Bonaparte.

I locali che furono del Casinò ed oggi delle sole terme; sulla sinistra i tre archi visibili anche nella stampa antica dell’immagine copertina all’articolo.

La foto in alto nel titolo mostra alcuni dei frequentatori del Casinò nelle epoche successive. Tra questi uomini un prete, ufficiali , dame di nazionalità inglese, francese e italiana, un bambino con un futuro da militare e la sua balia, politici e uomini d’affari e… persone di colore ( i nuovi ricchi del centro America ). Uno spaccato incredibilmente moderno se pensiamo alle discriminazioni che invece hanno accompaganato i tempi moderni con soggetto le donne o gli uomini di colore.

di Virgilio e Il Lustro

il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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