Il sasso e il cavaliere di San Frediano

Il sasso e il cavaliere di San Frediano

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Una curiosità ed un mistero.

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Dovreste entrare nella Basilica di San Frediano e recarvi verso l’altare maggiore alla cui sinistra, appoggiato alla parete, è conservato un grande monolito di marmo che, misurato a “spanne”, risulta essere di circa sei metri di lunghezza per due di altezza e profondo una quarantina di centimetri.

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A prima vista non sembra una reliquia sacra o comunque un oggetto da conservare in una chiesa.

Ma allora di cosa si tratta?

In un piccolo quadretto laterale, attaccato al muro alla sinistra della vicina porta, in una iscrizione si può leggere che quella “lapide” fu trasportata per volere del vescovo Frediano fino a Lucca, sopra un carro trainato da due giovenche provenienti dai monti pisani.

Altre notizie, forse più attendibili, riportano il fatto che quell’enorme macigno, perfettamente lavorato, fu estratto dall’anfiteatro romano e trasportato nella vicina Basilica dove, probabilmente, venne usato come un primo altare paleocristiano.

I lucchesi, molto ironicamente, lo definirono come il “sasso” e quindi sarebbe spiegato il motivo per il quale sia le galere ricavate nei sotterranei dell’anfiteatro, ricordate come “le carceri del sasso”, sia il nome della via adiacente il fabbricato di Piazza Grande utilizzato per le successive prigioni lucchesi, abbiano un richiamo a quell’enorme blocco di marmo.

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Adesso, già che siete all’interno della Basilica, prima di uscire, andate verso il fonte battesimale presente appena entrati sulla destra.

Realizzato all’incirca nel 1150 da almeno tre scultori diversi, all’origine sembrerebbe essere stato utilizzato come fontana esterna alla basilica come farebbe pensare un documento del XV secolo in cui si parla di un “lavatorium ad manus de marmore” all’interno del chiostro.

Comunque, indipendentemente dalla sua storia, vorrei soffermarmi su un particolare del bassorilievo ricavato sull’esterno della vasca circolare il quale, senza esagerare, nasconde un vero e proprio mistero.

Come chiaramente visibile nell’immagine, si nota perfettamente un cavallo montato da due cavalieri come sui sigilli Templari ma, quello dietro, ha una posizione assurda.

La parte superiore del suo corpo è orientata correttamente in direzione del primo cavaliere e della testa del cavallo mentre, la parte del corpo dalla cintola in giù è “voltata” dalla parte opposta, verso la coda!

Ritenendo impossibile un errore dell’artista ho cercato informazioni che spiegassero, anche simbolicamente, questa “posizione”… ma non ci sono riuscito.

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di Enzo46

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il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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