La guaśza di San Giovanni

La guaśza di San Giovanni

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Ecco, stamani è stato il momento giusto per la Guazza di San Giovanni.

Intanto è la festa di San Giovanni Battista, ma c’era pure la GUAZZA!.

La guazza non è altro che la rugiada abbondante che bagna l’erba dei prati.

E anche le piantine negli orti, aggiungo, almeno a livello della terra.

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Ci devi andare con gli SCIANTILLÌ (stivali di gomma) altrimenti fai un…. pediluvio.

Un prato con la guazza produce, al sole, dei luccichii come se fosse costellato di brillanti.

Non è difficile trovarla da me, anzi sono rari i giorni in cui non c’è.

I nostri vecchi aspettavano questo giorno per tutta una serie di circostanze.

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“La guazza di San Giovanni, guarisce tutti i malanni!!!”

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Allora, sveglia di buon mattino, la ricerca nei campi, negli orti, per le PRATA, giù… E ci si fa il segno della croce.

Poi c’è da pensare all’aglio e alle cipolle. “Se vuoi che si conservin bene, devono prendere la guazza di San Giovanni!”.

Una indicazione per chi le coltiva, il momento giusto per iniziare la raccolta. Quindi, da San Giovanni in poi, tutti a SVERGE (cogliere strappando dal terreno).

L’aglio non va fatto seccare in terra, perché “la terra lo rimangia”, mentre la cipolla dura di più e puoi raccoglierla là là. Poi messi in un luogo fresco e ventilato, per farli seccare lentamente.

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E per chi non aveva l’orto?

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Niente panico! Fuori Porta Santa Maria, lato ex Baracchina o INPS, o “al Giannotti” come dicevano, i contadini portavano le loro trecce o mazzi d’aglio e cipolle per venderli. Almeno fino a qualche anno fa li ho visti.

Altri riti e usanze sono legate a San Giovanni, ma io mi limito a quel che vedevo fare e sentivo nel mondo contadino.

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testo e foto di Giuseppe Pardi

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Foto: guazza di stamani e tortora.

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il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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