Lustrismo e periodo Lustrista

Lustrismo e periodo Lustrista

Reggetevi forte! Cazzata in arrivo!

Ne dico tante ma questa è più grossa:

Riscontro ogni giorno sui gruppi social in cui sono presente da circa un anno, epoca della mia tarda iscrizione, una tendenza generale che accomuna molti e che non è definibile semplicemente come un fenomeno social o di costume.

Sembra piuttosto un’esigenza che arriva nell’età matura, dai 40 in poi, di voler illustrare la propria città, la propria terra, la propria cultura.

In molti lo fanno (con migliore o peggiore capacità, originalità e attitudine ) postando un gran numero di fotografie, contenuti storici, testi poetici o romanzati, dipinti o immagini, ricette sui prodotti tipici, proverbi e modi di dire nella “lingua” della propria area.

Principalmente gli autori di questi post sono persone comuni che non possiedono i titoli, le referenze e la professionalità, una “condicio sine qua non” l’autorevolezza che invece era necessaria per farlo fino a pochi decenni fa.

Questo rappresenta,  a mio modesto e “volgare” parere, un fenomeno sociologico assai importante e positivo, identificabile nello spirito di appartenenza più sublime e spassionato, pacifico e gratuito, leggero e impegnato.

L’avvento dell’era della comunicazione ha sconvolto le nostre esistenze. Una miriade di informazioni accessibili in rete e un utilizzo spropositato della tecnologia ci hanno fatto sfiorare una curva di minimo e l’essere umano, che notoriamente è resiliente, sta reagendo nel modo migliore in cui poteva riuscire: appassionatamente.

A chi interessa se chi posta non ha i titoli? Quello che importa è il sentimento e quanto della propria sensibilità si riesca a comunicare nella propria arte ( notare la A è minuscola ).

Forse la Cultura Ufficiale è troppo barbosa e incomprensibile? Forse è troppo difficile e tecnica pertanto rimane blindata nel suo ambito professionale e accademico? 

Non ne ho idea. Libri, archivi, dipinti sono accessibili a tutti, la nostra città poi ne è ricca e trovare scuse alla propria ignoranza non è possibile nè moralmente giusto.

Premetto che, a mio parere, si può fare un po’ di cultura anche dicendo come si sotterrano i cardoni “gobbi”  nel campo… ma io provengo dal contado, non ho studiato e quel che so l’ho appreso al bar, quindi sono assai sensibile a questi temi.

La maggioranza dei post hanno un volto popolare che piace a tutti, soprattutto piace il disincanto che li accomuna che non è ruffianeria o piacioneria ma un ritratto, a volte nostalgico, di ciò che eravamo e ciò che siamo.

Non lo chiamerei neanche “proselitismo” perché non è il seguito di niente o nessuno, non vi sono leader ma soltanto persone più o meno attive nell’avviare conversazioni.

Non so spiegare da cosa dipenda questa attitudine, forse si ricerca questa sensibilità laddove altre realtà come politica, religione, società hanno lasciato un po’ di vuoto così, perse com’erano, a litigare per nulla o decidere “chi aveva la testa più grossa”.

Ho definito questo ambito “Lustrismo” poiché tende a illustrare e “dar lustro” alla propria terra ed alla propria cultura. Ogni città ha i propri gruppi social e il comportamento è simile. Non conta se sei se…, se dai parola o immagini, se dentro o fuori, se bella o brutta, se ami o meno, se mia o tua… .

Non lo chiamerei “movimento” perché il “movimento” si associa alla politica che almeno con questa pratica non ha a che fare ( per ora ).

Neanche “illustrativismo” perché mi sembra riduttivo ad un comunicare soltanto “visivo”; qui abbiamo contenuti e immagini, poesia e dipinti, ricette e vernacolo…

Neppure “illustrazionismo” poiché “azioni”non me ne risultano; quanto viene pubblicato non ha seguito in azioni o eventi o altre manifestazioni o logistiche, tanto più che non può esservi niente di sovversivo che richiami a mobilitazioni perché il tutto rimane, fortunatamente pacifico e animato da buoni propositi.

Non datemi del pazzo e neanche del mitomane per averlo nominato “lustrismo” perché “Lustro”, logicamente, non è il mio vero nome. 

Che “Lustro” mi son chiamato perché sono lustro sul capo che è calvo e lucente, il-Lustro perché disegno illustrazioni, “sto Lustro” che a Lucca significa sistemato per le feste, per motivi miei personali e uso dire “entro un Lustro”, ossia 5 anni, “dovrei uscire dai casini ( forse)”.

Io sono un nessuno che si è accodato a questa tendenza, un improvvisato, che come riesce utilizza mediocremente tutte le varie tecniche elencate per fare “appassionatamente” la sua parte.

Ritengo piuttosto che sarebbe disdicevole se tutta questa passione, questa memoria, questa cultura e questa conoscenza andassero disperse o dimenticate.

La rete è un ottimo strumento per collegare e diffondere, non deve essere una recinzione che ci limita, ma è noto che sui social le notizie hanno vita assai breve. Il rischio è che in poche ore si esaurisca un contenuto importante per molti, posteri compresi.

Privatamente ho contattato i membri più attivi sui gruppi proponendo loro di condividere il loro lavoro su Justinlucca affinché non si disperdesse, ne rimanesse la proprietà autorale e fosse indicizzabile per i motori di ricerca.

Se si scrive “cardoni gobbi” difficilmente si arriva ad un risultato all’interno di un social…

Alcuni hanno aderito, altri no. Non li biasimo e continuo a stimarne il lavoro pur essendo consapevole che purtroppo andrà disperso.

Ho concepito Justinlucca come un progetto corale a cui partecipassero più persone con la loro tipica sensibilità e originalità affinché dessero varietà ai contenuti e con questo rendessero più longevo e interessante il portale.

Ho concepito Justinlucca come un progetto che parlasse delle eccellenze della provincia di Lucca, senza campanilismo, qualunquismo o discriminazione alcuna. Niente vieta che il format possa essere replicato anche per le altre province ( nel logo Lucca è staccato volutamente ed entrambe le release sono registrate ) in un’ottica di rete sana che avvalori ciò che esiste “solo” ( Just ) in una determinata zona.

Il solo limite che ha Justinlucca è: esser nati a Lucca, vivere a Lucca, o illustrare/parlare di Lucca ( inteso provincia ), niente politica, niente religione, nessuna discriminazione, offesa o pura volgarità.

“Nel medioevo non sapevano di essere nel medioevo”, il giudizio storico o la presa di coscienza relativa ad una macro-tendenza o all’appertenenza ad un movimento o ad uno stile avvengono solo a periodo ampiamente maturo o concluso: parliamo di secoli.

Se sapessi farlo creerei una voce “Lustrismo” su un’enciclopedia della rete, così per ridere, per sbugiardarmi tra qualche anno, per veder quel che succede…

A Lucca si dice “esser matti da Fregionaia” e un po’ lo sono, cazzate ne dico tante e questa è una, la più grossa.

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il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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