Antraccoli e San Frediano di Lucca

Antraccoli e San Frediano di Lucca

Antraccoli e San Frediano di Lucca

San Frediano in Lucca

Diceva il mi nonno

Che n’aviva ditto il suo

Che a lu’ non si sa chi n’aviva riferito…
Che qui a Antraccoli…
Era tutto un padule
E che “Antraccoli”
Aveva vorsuto dì
“Intra acqule “
Difatti ci passava il Serchio
Che ni pareva si jamasse “auserculus” e “auser”
E indasse a finì a Bientina.
E c’erino i porti in Contrada
fori Lucca, a Altopascio, a Nave
E ancho in Garfagnana
Al barchetto e alla Barca.
C’erino le gallinelle, le folaghe,
Le lontre, l’aironi inceneriti
E le tinche, le scarbatre
L’anguille a sfare.
E la gente stava nelle ‘apanne
Facevino i pescatori
Campavino di caccia
E con un popo’ d’orto
Du’ bettibelli, du’ tramagli
La bilancia, le tagliole
E se un jorno indava male
Stavi Lustro e leggiero.
Da Lucca passavino du’ strade,
Una sotto monte, vella wamense,
e una che indava a Pescia
Vella maéstra.
Dall’istrade ‘un ci passava
Guasi mai nessuno
Che ‘un erino sicure:
c’era della fame, mi’a de’ discorsi!
Però ci portavino il sale
Per asserbà la roba
Perché de’ friser
‘Un n’avevin ancho inventi.
Chi aveva du’ bestie
Si poteva dì riccho
Chi ‘un l’aveva
S’arangiava alla méglio.
Po’ venne Sanfrediano
Che con il su’ rastrello
Portò l’acque de’ fiumi
Verso il mare a Vecchian
Perché si sa’,
Lo dicano sempre al bare,
“Se ‘un passi da Vecchiano
Allòra passi da Moriano”.
E l’acque n’indarono dietro
Bone bone, lemmi lemmi;
Finì il colera e le malarie
E la gente stiede méglio.
Dice venisse dall’Irlanda
Che fusse un pellegrino
Che indasse a Roma
E a Lucca ritorniede
Prima fece l’eremita
Verso Pugnan
Su’monti di Pisa
Sopra Riprafatta
Po’ la gente lucquese
Che ni voleva bene e l’ostimava
Lo chiamó a comandà
Come vescobo
E lu’ fece 28 jese
Tutte pievi belle
Che si vedano anchora
Perché si sa che a Lucqua…
…Per asserba’ e per pregà
Per guarda’ alle nostre cose
Per e quatrini e il mangia’
Si pole insegna’ a di molti.
il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
No Comments

Post A Comment