Per Elisa

Per Elisa

Porta Elisa in Lucca, accesso orientale della città di Lucca

Per Elisa Baciocchi

Che miri, ora, Marianna,
Dalla porta,
Sotto gli appiccicosi tigli
E il glauco cedro?
Forse Castruccio, il condottiero ,
O il palazzo, d’archi rossi,
di chi fu un tempo signore?

E Napoleona
dove l’hai lasciata?
Nella villa a Marlia,
In cittadella al mare,
O nella loggia del palazzo
Ad ascoltar di Niccolò il violino?

Possibile maritar Felice
E governar la casa
Nell’osteggiato amore
Da un sì grande frate
E dalle di Matte genti?

L’amore tuo
che corre effimero
Dietro alla tela d’arte
Pare l’acqua delle fontane,
Trasparente e ormai passata,
Che niente è valso
E, come le preghiere inglesi,
Seppur feconde e sagge,
Fu anch’esso vano.

Lasciasti sol l’argento d’un franco
E la soave arte di Lorenzo
Per fuggir, morendo,
La tua Lucques.
il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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