Ir primo bacio ( sulle Mura )

Ir primo bacio ( sulle Mura )

Un bacio di fantasia che dura forse 50 anni…

 

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Ir primo bacio ( sulle Mura )

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Ir primo bacio,

-dato ammodo-

vando i pplatani 

aveviin sempre le pitiggini,

lo viddiin le Mura.

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“Ebay” eriin “i béi”

-ar limite le nonne-

ma staviin in tèra

o ner pattume

no ne’ legno.

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Le machine 

-e anco le donnette-

ti poteviin vede’,

ma péggio era 

se a beccatti era su ma’…

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Sicché fischiavi indrento

-ner baluardo-

e po’, a sede’ sur poggio

da ‘un venì ggiù, 

principiavi ‘r lógro.

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A riordassi bèn

-ma ‘n són si’uro-

c’era ‘r Giannotti 

ar Giannotti ancòra

e ‘ ccomodi di canto porta.

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Vense dell’umido

-fu tutt’un córpo-

ma ‘n’ fu guaśza…

né de’ dolori, lipperlì,

sarébbiin viensuti.

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Per esse’ marśo

-si vedeva ver sólin-,

ancòra picchiaviin

ir diaccio e ‘r vento

ma vense cardo.

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Piccini e grandi s’èra

– tipo Lucca –

guidà, ‘un si sapea guidà

patente chie l’aveva?!

Si stiède lì ‘n popò e si ripartitte.

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Le mura con i caratteristici alberi di platano

Una larva di coleottero

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versione 🇮🇹

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Al nostro primo bacio

-dato come si deve- 

( cioè alla francese)

assistettero le mura di Lucca

nei tempi in cui gli alberi di platano

erano ancor talmente giovani

da avere le lentiggini

( come me che ero un bambino al confronto di adesso )

anziché la loro caratteristica corteccia esfoliata.

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Il sito Ebay ( inteso come internet )

ancora non esisteva 

e con la parola “i bei”

si chiamavano soltanto i lombrichi

o, per estensione,  le larve di coleottero

che però vivevano nel terreno 

o nel pacciame di stalla

e non nel legno 

( quegli alberi subendo una malattia e tarlendo dovettero essere rimossi ).

Le automobili,

il cui transito sulle mura

non era stato ancora interdetto 

e le stesse prostituite

che lì attendevano

i propri occasionali clienti 

avrebbero potuto vederti 

( considerato che  il baciare il proprio partner era cosa da non consumare in pubblico).

Cosa ancor più grave rappresentava il fatto, 

che, a sorprenderti,

fosse la madre 

della tua fidanzata.

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Per non farsi vedere

succedeva di appartarsi

in un terrapieno della cinta muraria,

e lì, sedendo sul ciglio

e prestando attenzione a non cadere di sotto.

iniziava l’angoscioso rituale del bacio ( vissuto

nei primi appuntamenti

quasi con ansia e dolore).

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Se non ricordo male

ma dovrei accertarmene meglio 

ancora il luna-park

era situato fuori porta Santa Maria 

( vicino a Borgo Giannotti e non in via delle Tagliate dove poi venne trasferita la sede ) e le pensiline degli orinatoi pubblici 

stavano a fianco degli accessi nel centro storico.

Tutto ad un tratto

avvertimmo una sensazione di umidità diversa dalla brina che scende alla sera e da quella  che causa i reumatismi alle ossa.

( Era forse un languido bacio da innamorati e noi ne eravamo inconsapevoli così come che l’amore causa infine sofferenza, terminando ? )

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Questo avvenne un giorno di marzo 

quando ancora,

pur vedendo già qualche spiraglio di solicino,

il  freddo e il vento 

non risparmiavano le persone 

dalla  loro morsa: ciò nonostante avvertimmo un inconsueto tepore .

( Era forse il fuoco ardente dell’amore appena scoperto o il nostro adolescenziale pudore ? )

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Eravamo, 

noi attori di quel primo bacio, 

come due bambini che al contempo si sentivano adulti

( un po’ come la città di Lucca che per le sue piccole dimensioni ha una bellezza ed una storia immense ).

Eravamo anche soltanto dei ragazzini

la cui età non ci avrebbe consentito il rilascio della patente di guida per un’auto che comunque non avremmo saputo gestire ( così come la nostra storia d’amore ).

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Rimanemmo dunque, inebetiti dalla soporifera sensazione di quel bacio  Poco dopo

riprendemmo a baciarci.

 

il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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