Al bando il duello

Al bando il duello

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A Lucca, fino dal 1500, era vietata ogni forma di duello.

L’usanza della sfida armata fino “all’ultimo sangue”, in uso in molte nazioni Europee, era da noi considerata una pratica utilizzata solo da popoli barbari e pertanto, nello statuto del Comune, veniva espressamente proibita, prevedendo pene severe anche per i padrini.

L’attenzione ad evitare simili comportamenti era capillare anche perché, le nostre “guardie”, avevano molti informatori che, si direbbe oggi, lavoravano sotto copertura.

Tra i molti casi si ricorda quanto avvenuto alla fine del 1700, per le classiche questioni d’onore, tra un Conte toscano ed un Ministro inglese i quali, per risolvere la controversia, decisero di affrontarsi nelle campagne lucchesi.

In attesa dei padrini avevano preso alloggio in una locanda del centro, ma la sera precedente lo scontro la locanda fu circondata dalle nostre guardie che fecero irruzione nelle camere dei duellanti.

Gli ordini erano chiarissimi: “…avete due possibilità, o fate la pace oppure dovete risolvere il problema fuori dal territorio lucchese!”

Scelsero il duello e quindi, all’alba del mattino seguente, vennero accompagnati fuori dalle mura e, sotto stretto controllo, varcarono il confine dello Stato a Borgo a Buggiano, entrarono in un boschetto chiamato “Squarciabocconi” e risolsero il loro problema.

In città non arrivò alcuna notizia sul “risultato” finale.

I duelli, purtroppo, tornarono legali solo con l’avvento dei Francesi e della loro “fraternité”…

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di Enzo Puccinelli

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il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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