Author: il Lustro

C’era uno al bare che lo chiamavino “Pretorio” perché era sempre dietro a attende a’ preti. - Che po’ “Pretorio” vole dì della pretura, che è lo Stato, mi’a la Chiesa, ma si sa’ ne’ bari c’è ancho di mórta ‘gnoransa. Pretorio sonava le campane la domeni’a, indava...

  “Siamo tanti soli marinai Per giunta d’acqua dolce; Bisce e bodde di palude Che discendono dall’uovo E bramano naturalmente, rotonde immense lagune” Lustro - [caption id="attachment_667" align="alignnone" width="768"] Una vista dei campi[/caption] - Era omo di padule ‘r povero Ranocchio, si por dì che era l’urtimo omo, né nostri pòsti, che campava prati’amente di cacc’e...

Te lo ri’ordi?!? Oh Cecco S’avrà avuto, siennó, dodici-tredici anni Perché la vespa ‘Un s’avea ancòra E s’andava di morto In biciretta. E su e giù per e paesi; E quando s’andava a pesca’ Quando a ruba’ le ciliegie A picchiassi con quelli de’ paesi accanto O a fa’ delli spregi Ma erino dispetti permododidi’ Di quelli ingenui,...

[caption id="attachment_842" align="alignnone" width="1024"] Istrumenti dell' illustrazione volgare[/caption] La mi’ illustraśzion volgare, ròba da pògo, appresa ar bare. . [caption id="attachment_766" align="alignnone" width="556"] Al più sodo[/caption] [caption id="attachment_840" align="alignnone" width="768"] Soldino lungo i Fossi[/caption] [caption id="attachment_662" align="alignleft" width="500"] La Frusa[/caption]   [caption id="attachment_983" align="alignnone" width="251"] Gio’[/caption] [caption id="attachment_984" align="alignnone" width="225"] Soul[/caption] [caption id="attachment_986" align="alignnone" width="300"]...

Era ‘n cardo becco e noi artri, fori ar bare di Badia, si stava com’ e polli su coll’ale a busca’ armeno quel popo’ di vento; méglio di tutti stavino vell’n cannottiéra, bra’ette e ciabatte che perlomeno respiravino. - Di beve voglia ‘un ce n’era, che po’...

Ma come fa chi guarda e poi s’apprezza più d’un che d’altro, fei a quel da Lucca, che più di me parea aver contezza. El mormorava; e non so che “Gentucca” sentiv’io là, ov’el sentia la piaga de la giustizia che sì li pilucca. (34-39 Purgatorio, XXIV) - C'era uno ad bare che...

La voleva ar sole Mi’a nell’òrido la tomba! A marmo di Carara E scritte d’otton. - Nulla d’ispeciale, ‘Na  dignitosa seportura, Com’era stata po’, sempre la su’ vita. E sotto all’umido c’aveva a sta’ il su’ povero marito ch’era ito via diec’anni prima. - Povera Gina Vanto lograva ! Voleva lascià ammodo Vesto mondaccio. - Perché rinvenissi Si rinveniva già pogo, Sicché ‘r su genero Ogni...

La mi’ ilLustraśzion volgare, meśza a colori meśza appattumata. [caption id="attachment_756" align="alignnone" width="442"] illustrazione Dante e la Divina Commedia ispirata a Lucca - acquerello, penna gel, matita[/caption] - [caption id="attachment_707" align="alignnone" width="443"] Il miracolo di San Frediano, ispirato al dipinto omonimo - tecnica "appattumata del Lustro" olio, china, acquerello, acrilico,...

Non fece al corso suo sí grosso velo di verno la Danoia in Osterlicchi, né Tanai là sotto’l freddo cielo, com’era quivi; che se Tambernicchi vi fosse su caduto, o Pietrapana, Non avria pur da l’orlo fatto cricchi. (25-30, Inferno XXXII ) - “In vesto canto si parla de’ traditori, che se’ondo ir...