BAR SCUOLA

[caption id="attachment_423" align="alignnone" width="1024"] Un ottimo bar dove gustare un caffè deca o altre bevande[/caption] - - Un deca amaro perché la vita mi sia dolce davanti; meno affannata, “Trasandona” e triste come questi Borghi; Calma nel corso suo come l’acqua dei Fossi che da un muro sbuca, ad altro giunge, svelta, linda e pacifica. Piuttosto “sola”, l’immagino; Come un filo, sempre...

  “Siamo tanti soli marinai Per giunta d’acqua dolce; Bisce e bodde di palude Che discendono dall’uovo E bramano naturalmente, rotonde immense lagune” Lustro - [caption id="attachment_667" align="alignnone" width="768"] Una vista dei campi[/caption] - Era omo di padule ‘r povero Ranocchio, si por dì che era l’urtimo omo, né nostri pòsti, che campava prati’amente di cacc’e...

Era ‘n cardo becco e noi artri, fori ar bare di Badia, si stava com’ e polli su coll’ale a busca’ armeno quel popo’ di vento; méglio di tutti stavino vell’n cannottiéra, bra’ette e ciabatte che perlomeno respiravino. - Di beve voglia ‘un ce n’era, che po’...

Ma come fa chi guarda e poi s’apprezza più d’un che d’altro, fei a quel da Lucca, che più di me parea aver contezza. El mormorava; e non so che “Gentucca” sentiv’io là, ov’el sentia la piaga de la giustizia che sì li pilucca. (34-39 Purgatorio, XXIV) - C'era uno ad bare che...

Non fece al corso suo sí grosso velo di verno la Danoia in Osterlicchi, né Tanai là sotto’l freddo cielo, com’era quivi; che se Tambernicchi vi fosse su caduto, o Pietrapana, Non avria pur da l’orlo fatto cricchi. (25-30, Inferno XXXII ) - “In vesto canto si parla de’ traditori, che se’ondo ir...

. . I ppinoli nella biadina . . Bastassino i ppinoli a ismorśà l’ amaro s’è laina -come buttà nella biadina- anco alla vita, sai lavori?! . Ne piglierei ‘n fottio! Cucchiai d’ansuccaro ar caffè Ne metto due o ne tiro tre? E godi te che godo io...