I popoli antichi in Val di Lima

I popoli antichi in Val di Lima

La toponomastica ci insegna che le località il cui nome termina con la desinenza “ena” sono ricollegabili a luoghi di insediamento etrusco.

Corsena ne è un esempio, ma varie tracce  di popoli ancora più antichi si possono riscontrare in tutta la Val di Lima: un’area ricca dell’elemento sacro “acqua” grazie al fiume Lima, al lago glaciale di Casoli ed ai tanti ruscelli e fonti.

Questa gola, scavata nella roccia calcarea, vanta numerose caverne che un tempo erano abitate dall’uomo preistorico. 

In località Limano, ad esempio, su una parete di roccia detta “dei mille colori” per le striature color rossastro, sono presenti incisioni rupestri databili a 1000/1500 anni prima di Cristo.

L’arrivo dei celti liguri viene invece documentato dal VII secolo a.c.

L’area del conciliabolo

Sul colle del paese di Casoli, in prossimità delle rovine del castello, sono ben visibili i resti di un conciliabolo, luogo di raduno religioso delle varie tribù , i cui grandi massi sono disposti a mezzaluna e orientati ad ovest. Sul davanti un blocco enorme riporta scavato un vassoio in cui venivano probabilmente deposti i vari omaggi. I fluidi e il sangue sacrificale scorreva a terra dai visibili scolatoi scavati nella pietra tessa. Su alcuni fori, invece, potevano essere inseriti dei pali che avevano funzione di meridiana e andavano a segnare un calendario solare a tergo.

Il masso su cui si raccoglieva le offerte e si inserivano le meridiane

Nella zona retrostante un altare con un immenso piano serviva a celebrare i  riti spirituali che avevano per oggetto gli elementi, la natura, gli astri. 

L’altare celtico

Un autentico terrazzo con vista sul tramonto e sul famoso Bargiglio, il monte sopra Borgo a Mozzano, un tempo sede della torre chiamata “l’occhio di Lucca” in quanto dominava tutta la valle, fino al mare e fino a Livorno. 

L’altopiano dell’antico lago glaciale

Questa postazione di avvistamento era strategicamente molto rilevante e collegata visivamente con il colle di Casoli che era il presidio sulla Lima.

Gli stessi liguri si erano stanziati!anche sui monti del versante opposto; tra questi Montefegatesi dove ancora si trovano i resti di tombe a cassetta scoperti dal 1929: uno scrigno di oggetti e suppellettili di gran valore storico.

Successivo è l’arrivo degli etruschi.

I sentieri che correvano sul crinale tra il passo di Annibale e le Pizzorne ( Croce di Veglia, Lucchio…) consistevano in un reticolo di strade, chiamate “del ferro”, e venivano transitate per trasportare manufatti e minerali ferrosi di provenienza Toscana alle colonie e insediamenti dell’Emilia.

Resti di un affresco antico “affogati” in un intonaco moderno

Deve ancora essere documentato, ma è molto probabile che questi etruschi avessero scoperto ed utilizzato le tante sorgenti termali dell’attuale Bagni di Lucca. 

                                                                                                                                                   I dintorni lasciano intravedere molte spaccature nella roccia e caverne ( inesplorate )…per questo, già negli inverni di quei tempi, si sarebbero palesati i tipici fumi ed esalazioni delle sorgenti calde.

Più in alto e precisamente nella località “Torricella” una torre rotonda di epoca romana ( ora in rovina) controllava la vallata sottostante e il sentiero che portava verso il Modenese.         

                                                                                                          I romani, infatti, si affacciaro nella valle durante la seconda guerra punica dopo che Annibale, attraversata la Val di Lima, si era accampato nella piana alla confluenza della Lima col Serchio.

Qui ha fatto erigere dei forni sia per lavorare il metallo delle armi, sia per panificare il cibo necessario all’esercito. 

 “fate dei forni lì!” è probabilmente la spiegazione al nome Fornoli, frazione situata nello spiazzo a valle di Bagni di Lucca.

Salendo verso monte sulla provinciale, dopo Astracaccio ( pessimo lastricato perché ripido )e Scesta ( discesa ndr ), si arriva nelle strette di Coccoglia, un canyon in cui l’acqua trasparente della Lima rallenta e forma dei pozzi  profondi più di 10 metri in mezzo a grotte di pietra calcarea.

La Lima nelle strette di Cocciclia presso il Canyon Park

Il ponte Nero ( dalla contrazione del nome romano “minor” ) collega la strada ad una mulattiera che porta verso Casoli. Una leggenda narra che durante i temporali, quando la Lima è in piena, un drago alato si elevi dal ponte per andarsi a posare sul campanile di Palleggio.

Il Ponte nero ( minor) da cui si alza il Drago alato durante le piene del fiume

Pochi chilometri più su il monte Maggio ( da “maior”, maggiore ) costituisce l’accesso principale al paesino un tempo roccaforte signorile con tanto di guarnigione e villaggio.

Ponte Maggio ( Maior )

I tanti paesini posti sulla collina del comune hanno mantenuto un aspetto realmente suggestivo. La pietra, la malta e il tipo della muratura confermano l’identità dei popoli che li hanno abitati e come si sia stratificati gli stili dall’epoca antica a quella medioevale.

il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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