i Romani in Val di Lima

i Romani in Val di Lima

E’ necessaria molta attenzione o un occhio allenato a “leggere le pietre” per scoprire le piccole ma numerose tracce che la presenza dei Romani ha lasciato in Val di Lima.

Chi meglio di Virgilio può farci da Guida in questa terra ricca di fascino, storia, leggenda e mistero?

Il Lustro

Un viaggio indietro nel tempo per scoprire resti, tracce, sentieri e strade dell’ epoca romana in Val di Lima…    

Un percorso per scoprire delle vestigia ormai quasi dimenticate oppure nascoste ma con un po’ di attenzione si possono scoprire, la partenza per chi vuol “giocare “ all’archeologo, la prima tappa è l’interno della Stabilimento Termale Jean Varraud a Bagni Caldi, scendendo nella Grotta, e guardando intorno la muratura le tracce dei muri romani si possono toccare!

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Altro intinerario vi porta Benabbio subito all’inresso delle prime case al lato della strada una grande vasca rotonda di pietra (1) vi parla di antiche leggende legate alle divinità delle fonti si narra che….”La fanciulla o donna che nelle notti di luna piena avesse fatto il bagno nella pila sarebbe diventata più bella”

La vasca perfettamente rotonda e monolitica alimentata da una sorgente che nasce poco sopra, il luogo da tempo memorabile è chiamato “Pila a Canale” la struttura presenta delle usure a gobba dovute a secoli di abrasione per arrotare sia le armi dei benabbini famosi soldati di ventura che degli utensili usati in agricoltura ma soprattutto era usanza arrotar pennati prima di partire per lavorare sia in Maremma che in Corsica!

Arrivati a Benabbio non si può evitare di visitare la chiesa parrocchiale e il museo, e rigenerarsi nei due ristoranti del paese.

In Corsena nel muro vicino al campanile dalla chiesa di S.Pietro una lapide in pietra ottagonale narra che lì vi è sepolto un centurione.

La scritta è quasi del tutto completamente illeggibile ma per fortuna sono state copiate le scritte della pietra nei secoli passati.

La pietra Del Centurione (2) così detta è un altro tassello della presenza visibile dei romani

Lasciando Bagni di Lucca e percorrendo la Brennero in direzione Abetone si incontra Ponte a Diana Località dove ai primi del XX secolo nell’ingrandire la strada furono trovate molte monete di epoca repubblicana, più avanti lasciando la strada a Fabbriche di Casabasciana e recandosi sul fiume alla cascata di Refubbisi prende un sentiero che porta a Cevoli, vicino alla ferriera si nota nel mezzo del fiume un pilastro del ponte romano che attraversava la Lima, poco più avanti un pezzo di larga strada lastronata chiaramente romana ci ricorda che siamo sulla via consolare romana che collegava il porto di Pisa con il passo del Brennero e attraversava la Val di Lima!

Arrivati a l’Astracaccio nome che deriva da “astraco cioè strada lastricata  brutta o rovinata” si và verso Palleggio e alla curva di Pian di Scalchi (3) si prende la strada che passa davanti all’oratorio e si reca verso il torrente Cocciglia, si arriva per mezzo di una strada mulattiera a un ponte detto Ponte Vecchio (4) costruito secondo la leggenda Aristodemo alla guida dei romani nella conquista della valle, e che nelle sue vicinanze ci sia la sua tomba.

Oltre il ponte pochi metri di strada romana (5) conducono a Cocciglia che nella sua parte alta con la porta (6) che si apre sulla sommità del castello mostra la sua origine di Castrum romano con tutto in torno resti di mura di origine tardo romane.

Da Cocciglia sempre sulla strada mulattiera porta al Ponte Nero (7) il vecchio Ponte minor di chiara edificazione romana, e la strada poi porterà attraverso Casoli a Ponte Maggio(8) l’altro ponte di origine romana chiamato Ponte Major, da lì la strada verso Vico Pancellorum (il nome stesso dice l’origine del paese) alla prima curva sulla sinistra una strada mulattiera porta a Limano attraverso la Coccia appare un esile ponte romano accostato da un mulino diroccato dove le varie ricostruzioni si notano benissimo , la parte bassa di edificazione classica e la ricostruzione prima medioevale e poi rinascimentale(9) ritornando verso Lucchio di antica origine legata alla presenza etrusco-romana della sua fortezza sulla sommità del monte, prima di arrivare alla parte alta del paese un sentiero preromano porta nel Pistoiese e dopo aver lasciato la fonte del Latte (10) la sorgente che fin dalla notte dei tempi le donne partorienti si abbeveravano per avere più latte!

Dopo l’oratorio della Madonna del Carmine la strada ci porta attraverso un paesaggio immutato nei secoli a il Ponte Cicco(11) di costruzione pre-romana e al Ponte Grosso (12) di chiara edificazione romana la strada poi porta a Pontido!

Questo è un breve percorso da farsi in uno o al massimo due giorni a caccia delle vestigia degli antichi romani.

di Virgilio

il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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