13 Apr Il Tempo ai tempi del virus
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Il tempo ai tempi del virus Corona è un tempo interminabile e spaventevole trascorso reclusi tra le mura di casa, spesso in solitudine, sempre nella noia più annichilente e mortale, nell’attesa di un “via” che ancora si ipotizza lontano.
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È anche il tempo in cui la tecnologia dell’era dell’informazione e comunicazione dilaga come surrogato della standard-socialità mantenendo aggiornati e dialoganti le persone isolate e disconnesse dai propri affetti, i luoghi, le occupazioni, le passioni, le ragioni e i rifugi del vivere.
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Così passano i giorni, uno uguale all’altro, nell’apatia, nella relatività, nella paura, rimanendo connessi ad un feticcio di relazioni digitali, il simulacro di un’esistenza non degna di essere definita “esistenza” , nella ragnatela estesa in tutto il mondo chiamata web.
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La percezione del tempo, della tecnologia, della comunicazione, della socialità risultano modificate; si ha come la consapevolezza di un limite, un grosso ostacolo che prima -nella normalità- veniva quasi ignorato ma che ora incombe sulle nostre spalle, sul nostro capo, sulla nostra coscienza.
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Saremo mai le stesse persone di un tempo?
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Il Tempo ai tempi del virus è un tempo asettico, informe, sterile che ammorba persone e oggetti.
L’umanità si trova in bilico, teme, involve su se stessa attendendo immobile.
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de Il Lustro
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