Lucca per strada: via del Sasso

Lucca per strada: via del Sasso

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E’ una storia che inizia quando, nei primi secoli dopo Cristo, i Lucchesi avviarono lo “smontaggio” dell’anfiteatro.

Venne ritrovato un grosso monolito marmoreo che il popolo soprannominò il “sasso” e che, probabilmente, fu utilizzato per l’antica chiesa paleocristiana di San Frediano dove, ancora oggi, è conservato e visibile, appoggiato alla parete alla sinistra dell’altare maggiore.

Misurato a “spanne”, risulta essere di circa sei metri di lunghezza per due di altezza e profondo una quarantina di centimetri con un peso, approssimativo, di oltre quindici tonnellate!

Nei sotterranei dell’anfiteatro, chiamati “le grotte”, vennero poi ricavate le antiche prigioni che, in memoria del primitivo blocco marmoreo, presero il nome di “carceri del sasso”.

Molti secoli più tardi, la Repubblica decise di creare carceri meno disumane le quali vennero ricavate nella zona attualmente occupata dall’Istituto d’Arte Passaglia nell’attuale Piazza Grande che, intorno al 1500, si chiamava contrada San Dalmazio perché adiacente ad una chiesa con annesso ospedale oggi scomparsi.

Il nome attuale della via, adiacente l’antico fabbricato carcerario, richiama alla memoria tutta questa storia..

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di Enzo Puccinelli

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il Lustro
dario.barsotti@hotmail.it
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